La zona delle “Grotte” è posizionata a destra della via Nettunense, percorrendola da Aprilia in direzione di Campo di Carne. La maggior parte delle grotte sono delle vecchie cave di pozzolana, risalenti al periodo romano, che venivano utilizzate anche come luogo di sepoltura. All’interno di alcune grotte, nella parte superiore delle pareti, sono presenti delle nicchie, utilizzate come catacombe, al fine di impedire, agli animali di cibarsi dei defunti lì posizionati. Con la pozzolana prelevata da queste cave vennero costruiti negli anni il molo Innocenziano ad Anzio, il porto di Genova e la Città di Aprilia dopo la guerra. Durante i primi giorni di febbraio le grotte furono utilizzate come rifugio dalle Guardie Irlandesi essendo state schierate di riserva e quando i combattimenti si intensificarono anche dalla popolazione che non era riuscita a scappare. Dopo la perdita di Aprilia e Carroceto, e a ridosso della controffensiva tedesca denominata Fiscfang, il 15 febbraio il 2° battaglione del 157° reggimento di fanteria ricevette l’ordine di attestarsi a 3 km a nord del cavalcavia di Campo di Carne a cavallo della via Anziate. Il battaglione aveva stabilito il suo commando all’interno delle grotte dove era stato allestito un posto di pronto soccorso, e una postazione di radiotelegrafisti del 158° Reggimento di artiglieria. Il 16 febbraio iniziò la controffensiva tedesca e gli uomini del 2° battaglione ben presto si trovarono a sopportare il maggior impatto dell’attacco sia i soldati posizionati nel perimetro esterno e successivamente una volta circondati ed isolati senza rifornimenti anche quelli all’interno. Anche il cibo scarseggiava e furono frazionate in tre le razioni K. Ci furono vari tentativi di approvvigionamento anche attraverso lanci aerei ma tutti non ebbero successo. I tedeschi provarono ad attaccare le posizioni occupate dagli uomini del 157° sia con attacchi in massa sia con la tattica dell’infiltrazioni ma entrambi fallirono sia per la determinazione degli americani sia all’aiuto pesante fornito dall’artiglieria Alleata. Gli uomini agli ordini del tenente colonnello Lawrence C. Brown comandante del 2° Battaglione stavano allo stremo. Il 21 febbraio il Generale americano Truscott, che aveva da poco preso il posto del Generale Lucas a capo del VI Corpo, prese la decisione di inviare in aiuto dei soldati circondati nelle grotte il 2°/7° battaglione dei Queen Royal Regiment agli ordini del tenente colonello David Christopher Baynes, che era appena sbarcato con la 169° Brigata della 56°Divisione Britannica agli ordini del Generale Templer. Il battaglione dei Queen si fece strada tra gli wadi ma subì prima un attacco aereo e poi un attacco sul fianco sinistro. I britannici registrarono 76 vittime la maggior parte causate dalle bombe a “farfalla” antiuomo. Durante tale manovra il battaglione perse anche la maggior parte di armi e munizionamento. I resti dei Queen’s arrivati alle grotte chiesero agli americani di rimanere per altre ventiquattro ore in quanto avevano poche munizioni e attendeva altri rifornimenti. Ancora una volata grazie all’intervento dell’artiglieria Alleati gli attacchi tedeschi cessarono. Durante la notte del 22 i superstiti americano iniziarono la ritirata verso le retrovie combattendo e molti vennero fatti prigionieri o uccisi. I tedeschi avevano rafforzato le postazioni intorno alle grotte e interrotto le vie di comunicazione con le retrovie. Alle prime ore del 23 febbraio gli uomini del 2° battaglione del 157° reggimento per tentare di rompere l’accerchiamento si divisero in piccoli gruppi lasciando all’interno delle grotte i feriti più gravi insieme al medico del reparto capitano Peter Graffagnino ed al capitano Maurice Harvey del Royal Army Medical Corps. Durante la ritirata gli uomini agli ordini del colonnello Brown comandate del 2° Battaglione, furono attaccati dalle forze tedesche che divisero la colonna in due tronconi. Quello dove si trovava il colonnello riuscì ad arrivare alle retrovia l’altro si perse tra gli wadi. Alcuni di loro incontrarono truppe britanniche altri vennero o uccisi o fatti prigionieri. Durante la ritirata degli uomini che componevano la compagnia E solo il Capitano Sparks e il giorno dopo il suo sergente Leon Siehr riuscirono a mettersi in salvo. All’alba del 23 il colonnello Baynes dei Queens si trovava in una situazione molto critica. Le munizioni stavano esaurendosi e l’ennesimo tentativo di rifornirli era andato fallito. Le compagnie C e D dei Queen vennero accerchiate e furono costrette ad arrendersi. I sopravvissuti del 2°/7° Battaglione dei Queen che si trovarono all’interno delle grotte vennero attaccati dai tedeschi con mitragliatrici, con lancio di bombe a mano, con lanciafiamme. In quel momento all’interno delle grotte vi erano oltre ai britannici anche i feriti americani e una trenta sfollati civili italiani con un maiale. Oltre alle munizioni e al cibo anche le comunicazioni radio si erano interrotte. Le grotte vennero attaccata con tre Panzer IV che spararono verso le entrate. Grazie ai segnalatori britannici, che riuscirono a riparare una radio, poterono chiedere l’intervento dell’artiglieria che fece rapidamente piovere una grande quantità di proiettili che interruppe l’assalto tedesco. Nel tardo pomeriggio, vista l’impossibilità di tenere le grotte, venne dato l’ordine di ritirata. Durante la sera i resti del 2°/7° battaglione sotto la copertura dell’artiglieria alleata, incominciarono a ritirarsi. Vennero presto scoperti dai tedeschi ed infuriarono tremendi scontri. I tedeschi che si erano infiltrati in mezzo alla colonna britannica li fecero a pezzi. Durante l’azione di ripiegamento il battaglione britannico perse 362 uomini tra morti feriti e dispersi. Per ardore dimostrato durante queste azione al colonnello Baynes venne conferita la Distinguished Service Order. Prima dell’inizio della controffensiva Fishfang il 2° battaglione del 157° reggimento della 45° Divisione americana contava quasi 1000 uomini. Al termine della battaglia ne erano rimasti solo 225 di cui 90 dovettero essere ricoverati per il piede da trincea, perdita dell’udito e nevrosi. Per questa operazione il battaglione venne insignito della Presidential Unit Citation. Al Capitano medico Peter C. Graffagnino venne conferita la Silver Stars con la seguente motivazione: Dal 15 al 23 febbraio 1944 era a capo di un Battaglione di Fanteria Aid Station ed era l’unico medico di fiducia presente in quel momento. L’area del Pronto Soccorso era sotto il fuoco dei mortai e dell’artiglieria nemica ed era soggetta ad attacchi. Nonostante questo ha continuato a curato e far evacuare 104 feriti senza la perdita di una vita. Trascorse molto tempo con le compagnie in prima linea, dando incoraggiamento e cure mediche ai feriti e quando al battaglione fu ordinato di retrocedere vista l’impossibilità di evacuare diversi feriti, rimase con loro e fu fatto prigioniero di guerra, insieme al capitano Maurice Harvey del Royal Army Medical Corps che era arrivato nelle grotte insieme al 2/7 battaglione dei Queen Royal Regiment. Anche al capitano Sparks venne conferita la Silver Stars e promosso al grado di maggiore per le azioni eroiche compiute nella zona delle Grotte. La sua compagnia “E” perse circa il 99% dei suoi effettivi. Per colmare i vuoti sul fianco sinistro Alleato vennero mandate al fronte le malconce Guardie Irlandesi. Dal 21 al 25 febbraio il 1° battaglione occupò la zona a sud delle grotte nella zona dello wadi soprannominato “lo Stivale” a sinistra della via Anziate. Pur avendo avuto le rassicurazioni del comandante della 24° Brigata che li la situazione era tranquilla, sin dall’arrivo gli irlandesi subirono pesanti attacchi per tre giorni e quattro notti. Fu un esperienza terrificante sotto un pioggia torrenziale che a volte scopriva i resti dei soldati precedentemente sepolti, senza dormire si trovavano in una serie di canaloni isolati durante il giorno e mal riforniti di notte. Stanchi fino allo sfinimento e sotto bombardamenti gli uomini dovevano scavare le trincee circondati da cadaveri, respingevano gli attacchi, dovevano fare delle sortite o andavano in perlustrazione in cerca di cecchini o per decimare le pattuglie nemiche, dovevano seppellire i morti e trasportare i feriti con le provviste. Molte volte le jeep si impantanavano nel terreno fangoso sotto il fuoco nemico, un inferno. Dopo quattro giorni di cruenti combattimenti le Guardie Irlandesi vennero sostituite dal 1° Battaglione del reggimento dei Duke of Wellingtons. La battaglia delle grotte non mise termine ai combattimenti sul fianco sinistro ma fu l’azione più importante e costosa in vite umane e che impedì alle forze tedesche di aprire un pericoloso varco sul fianco sinistro degli Alleati. Al termine dei sanguinosi combattimenti oltre alla malconcia 1° Divisione britannica anche la 56° Divisione agli ordini del generale Templer, in sette giorni aveva subito il 43% di perdite.