CEFALONIA
15 – 22 SETTEMBRE 1943
Dopo l’armistizio, firmato il 23 aprile 1941, tra i Greci ed i Tedeschi, Italiani e Bulgari, le isole Ionie, tra le quali Cefalonia, passano sotto l’Italia. La sede del Governo Italiano si insedierà a Corfu’. Ad Argostopoli, capitale di Cefalonia, alla fine del 1942, si insedierà la Divisione Acqui agli ordini del generale Gandin con circa 9000 uomini.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre, l’11 il Colonello Barge, comandante del presidio tedesco dell’isola, con circa 1800 soldati, chiede al Generale Gandin di cedere le armi. Il Generale italiano rifiuta, ed inizia così una trattativa, per poter essere rimpatriato in Italia, con le armi. Il 13 le artiglierie italiane, poste sopra il porto di Argostopoli, colpiscono due motozattere tedesche, intente a sbarcare uomini e materiali. Il giorno dopo il Generale Gandin, vista la contrarietà dei suoi uomini a consegnare le armi, comunica, al comando tedesco dell’isola, il rifiuto ad eseguire l’ordine di disarmare le sue truppe.
Il giorno 15, mentre le trattative di resa sono ancora in corso, l’aviazione tedesca inizia a bombardare le postazioni italiane e la città di Argostopoli. Nei giorni successivi, i tedeschi riescono a far sbarcare i rinforzi, con mezzi corazzati, che avranno la meglio sulle truppe italiane. Il giorno 22, la divisione Acqui si arrende, dopo aver perso, durante i combattimenti, circa 4000 uomini. Dopo la resa, per rappresaglia, i tedeschi cominciano a fucilare la maggior parte degli ufficiali prigionieri circa 300, se ne salveranno solo una quarantina che aderiranno alla Repubblica Sociale. Il 24 settembre, il Generale Gandin, con parte del suo Stato Maggiore, viene fucilato. I restanti sopravvissuti, circa 5000, vengono deportati nei campi d’internamento, dove molti moriranno di fame e stenti. Altri 1350 moriranno nell’affondamento di tre navi, mentre li stavano trasportando sul suolo greco.